Palazzo Coccapani

Il palazzo sorge in Piazza Invrea, al civico numero 5. Venne edificato nel XVI secolo per la famiglia Squarciafico.
L’Anonimo descrive, con particolare attenzione la facciata, dipinta a fresco con immagini di Dei e del Ratto delle Sabine, attribuisce il lavoro ad Ottavio Semino, citando l’aneddoto che vide Giulio Cesare Procaccini affermare, riguardo a quelle immagini: «Avete voi si bell’opera di Raffaello e prima d’ora non me la faceste vedere?» .
La descrizione dell’Anonimo continua con un pensiero più generale sulle facciate dipinte dei palazzi genovesi: «Queste facciate dipinte sono un glorioso reliquato del buon gusto del secolo decimoquinto, e ovunque se ne rinvengono fanno un decoro pubblico, essendo celebri in Venezia gli avanzi di quelle dipinte da Tiziano, e così altrove per non far lunga diceria. E’ gran danno, che in vece di rimettersi questo bel modo si vada piuttosto estinguendo, e anziché far dipingere nuovamente s’imbianchi il dipinto»


Situato nella zona di Piazza Invrea, nei pressi del Duomo, fu edificato per volere della famiglia Squarciafico. Per quanto riguarda il prospetto, Alizeri afferma che «[…] né gli anni, né la moda, né le intemperie han potuto distruggere i succosi affreschi d'Ottavio Semino, che mostrano in un gran fregio il rapimento delle Sabine, e figure allegoriche ed erme di Cesari fra timpani e intercolonj»

 

Bibliografia


  • Alizeri Federico, Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze, Bologna, Forni Editore, 1972 pag. 27
  • Poleggi Ennio e Poleggi Fiorella (Presentazione, ricerca iconografica e note a cura di), Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818, Genova, Sagep, 1969 pag. 232
Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022